Frequently asked questions

Le vostre domande

Quando ho bisogno di un nutrizionista?

Il Biologo Nutrizionista è una figura professionale a cui si rivolgono non solo persone con problematiche di peso (sovrappeso, obesi, sottopeso), ma anche soggetti sani e sportivi che vogliono migliorare le proprie prestazioni atletiche e il proprio stato di benessere. Soggetti nei quali si sono riscontrate carenze nutrizionali necessitano di consulenze personalizzate, al fine di valutare se la corretta alimentazione possa curare tali deficit; molto spesso è sufficiente una corretta alimentazione per evitare l’insorgere di malattie. Le donne in gravidanza si affidano a tale professionista per garantire una corretta crescita del feto, senza rischiare ad esempio problematiche neuronali (spina bifida) o ossee. Anche i soggetti che decidono per motivi etici o di salute, di escludere categorie di alimenti, necessitano di un piano alimentare studiato ed equilibrato, al fine di evitare carenze nutrizionali. Inoltre è opportuno tenere presente che in ciascuna fascia di età le necessità nutrizionali variano notevolmente e non sempre da soli si è in grado di sopperire a tali necessità.

 

Ricordo come il Nutrizionista non sia un medico, quindi non abbia obbligo di reperibilità, non possa prescrivere farmaci e come sia educato rivolgersi dando del “Lei” in quanto figura professionale e non amico o parente.

Ho chiaro chi è la figura del Nutrizionista, rispetto al Medico? Manuale per una corretta comunicazione

Come comunicare correttamente con un professionista della #nutrizione ? Tratto da un articolo di un collega:

Ciao amici. Mi è capitato spesso di non sentirmi soddisfatta del mio lavoro, non per come lo svolgessi, ma per la considerazione e il trattamento che le persone mi riservavano. Capita anche a voi, colleghi? Ci tengo pertanto a chiarire alcuni punti.

Il #nutrizionista -innanzitutto- non è un medico di medicina d’emergenza/urgenza, quindi non è tenuto a rispondere di notte o nei giorni in cui non riceve in studio perché nessuno lo retribuisce per questo.

Il #nutrizionista è sempre disponibile a chiarimenti su come seguire al meglio il piano nutrizionale da lui\lei redatto, ma non è responsabile né può giustificare andamenti del piano che hanno subito modificazioni da parte dell’utente/paziente NON accordate o previste.

Quando si chiama il nutrizionista e non si riceve risposta, basta lasciare una mail senza pretendere una risposta immediata. Si riceverà un feedback appena sarà possibile. Il nutrizionista ancora non è in grado di sdoppiarsi visitando e stando al telefono e il tempo lo dedica a chi ha davanti a sè.

Non si tratta un professionista come un’amica/o, non gli si dà del tu a priori (solo perché è giovane), né lo si chiama continuamente anche al supermercato mentre si fa la spesa. Si tratta di un rapporto di lavoro e l’età che è è sicuramente adatta per essere dove si trova.

Il sabato e la domenica, come i giorni di festa in generale, il nutrizionista non è obbligato a rispondere, specie dopo le 19, anche se, se si trova nelle condizioni di poterlo fare, qualche volta, lo fa pure (ma non c’è da aspettarselo poi tute le volte successive). NON HA OBBLIGO DI REPERIBILITA’.

Non prescrive farmaci e non usa “vie” brevi.

Se non si può presenziare all’appuntamento, è gradita una disdetta per tempo, onde evitare inutili attese o di far perdere occasione ad altre persone. Se si fa ritardo vale lo stesso. Il nutrizionista lavora su appuntamento.

Infine, non siamo psicologi, cerchiamo di aiutare su ogni fronte per quanto di nostra competenza MA se il problema è di carattere psicologico non siamo noi gli specialisti che potranno risolvere il problema.

 

Siamo persone, e come professionisti svolgiamo un lavoro degno del rispetto altrui. Lo stesso rispetto che diamo al paziente è richiesto verso lo specialista.

Sono vegano/a cosa devo sapere?

La dieta vegana, a differenza della dieta vegetariana, è una dieta che non è in grado da sola di sopperire a tutte le necessità nutrizionali dell’organismo. E’ necessario pertanto pianificare una dieta studiata e ben bilanciata, con necessariamente l’aggiunta di integratori di nutrienti presenti solo in alimenti di origine animale (es. vitamina B12).

Mio figlio/a tende ad ingrassare

Innanzitutto bisogna tenere presente che il rapporto altezza/peso del bambino risulta essere diverso dall’adulto, in quanto per i bambini vengono utilizzate apposite curve di crescita.
La prima cosa da fare è valutare le abitudini alimentari (tramite un Biologo Nutrizionista) del bambino e il suo livello di attività fisica. Qualora tali abitudini risultino errate, è necessario intervenire nell’immediato in quanto un bambino in uno stato di obesità fin da piccolo, inevitabilmente diventerà un adulto obeso.  Per maggiori approfondimenti leggere il mio articolo per Humanitas: https://www.humanitas-care.it/news/mio-figlio-non-mangia-nulla-devo-portarlo-dal-nutrizionista/
E’ comunque importante valutare lo sviluppo (peli, organi genitali, voce) del bambino stesso in quanto un bambino non ancora sviluppato risulterà essere più in carne di un bambino più sviluppato.

Soffro di diabete. ho bisogno di una dieta particolare?

Il diabete è una malattia, la cui origine può essere dovuta a cause differenti. Viene trattato con un piano alimentare appropriato, esercizio fisico e in alcuni casi con l’impiego di farmaci. Il diabete può essere di due tipologie:
Il diabete di tipo 1 colpisce prevalentemente i bambini e gli adolescenti; è una malattia autoimmune che colpisce le cellule del pancreas adibite alla produzione di insulina.
Il diabete di tipo 2 invece è la forma più frequente e insorge in età adulta. Quest’ultimo è dovuto a fattori di rischio quali obesità/sovrappeso, dieta sbilanciata, ipertensione, colesterolo alto.
Pertanto una scorretta alimentazione può anche esserne la causa.

Sto entrando in menopausa. Devo cambiare il regime alimentare?

Con la menopausa (che generalmente si presenta intorno ai 45-50 anni), la donna subisce uno squilibrio ormonale: gli ormoni femminili prodotti si riducono, mentre aumentano gli ormoni maschili. Questo aumento di testosterone comporta nella donna un accumulo di tessuto adiposo non più sui fianchi (tipico delle donne) ma a livello dell’addome (tipico degli uomini). Ciò implica una difficoltà ancora maggiore nello smaltimento di tale strato adiposo, che risulta inoltre più pericoloso del grasso che si deposita sui fianchi, in quanto penetra negli organi stessi. E’ necessario pertanto un regime alimentare differente, basato sull’introduzione di meno kcal (in particolare zuccheri e dolci, per evitare l’insorgenza del diabete 2) e su un maggiore apporto di Calcio, Vitamina D ed una maggiore necessità di acqua.
I rischi nei quali si incorre, se non si segue un’alimentazione adeguata, sono l’insorgenza di ipertensione, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia.

Spesso ho difficoltà a digerire. Dipende dal cibo?

Nella maggior parte dei casi questa problematica è risolvibile con piccoli accorgimenti che contribuiscono al miglioramento del proprio stile di vita (non sdraiarsi dopo i pasti, consumare dei pasti non troppo abbondanti, non fumare, non fare attività fisica sportiva nelle 3 ore successive al pasto, evitare cibi fritti).
In altri casi invece la problematica può essere dovuta a intolleranze o ad allergie alimentari non note o a malattie quali ad esempio il reflusso gastroesofageo; anche in questi casi con un piano alimentare appositamente studiato, tale problematica risulta essere facilmente risolvibile.
Ultima causa possibile è quello dello stress psicologico; tale problematica andrà trattata con l’aiuto di una Biologa Nutrizionista e di uno Psicologo, qualora il problema risulti ingestibile.

I carboidrati fanno ingrassare?

La pasta è uno di quei cibi che molti, sperando di perdere peso in poco tempo, eliminano, con risultati poco entusiasmanti (o se entusiasmanti, non sicuramente dovuti ad un’eliminazione di tale alimento).
La pasta è tra gli alimenti alla base della piramide alimentare mediterranea.
E’ importante tenere a mente che 1 grammo di carboidrati conferisce sempre 4 kcal, sia che siano carboidrati della pasta che delle carote, del pane, del riso! In aggiunta i carboidrati sono l’unica fonte di energia del nostro cervello; se ci sentiamo stanchi e poco lucidi è probabilmente dovuto ad un errato apporto di carboidrati.

Ciò che può compromettere un piatto di pasta quindi non è la pasta stessa, ma il condimento che ad essa aggiungiamo, i dosaggi e il momento della giornata in cui viene consumata.

Se inoltre eliminassimo tutti quei carboidrati che non servono, a partire dagli zuccheri semplici (assorbiti in maniera rapida dal nostro organismo) contenuti in snack, dolci, i carboidrati (complessi – assorbiti lentamente dall’organismo e costituenti le nostre riserve energetiche) della pasta verrebbero utilizzati in maniera più adeguata dal nostro cervello.

Infatti i carboidrati e zuccheri non sono contenuti solo nella pasta.

Il dosaggio è sempre soggettivo e sulla base delle caratteristiche fisiologiche del singolo soggetto. Quindi non sono da eliminare completamente ma da RIMODULARE sulla base delle caratteristiche del paziente stesso.

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